- Pubblicata il 13/05/2013
- Autore: Pucchiacca
La procedura - Nuoro Trasgressiva
Prima di incularmi, voleva sempre prendere parte alla “procedura”.
Quando tornava dal lavoro arrapato, mi chiedeva: << Ti sei liberata?>>. Alludeva all’evacuazione. In genere la mia risposta era sì. Allora lui, con voce calda: <
Lo raggiungevo dopo qualche minuto. Mentre lui si asciugava, io mi denudavo. Quindi mi faceva sedere sul cesso a cavalcioni, con la faccia rivolta verso il muro ed il culo verso di lui. Mi dava istruzioni come un maestro, autorevole e gentile allo stesso tempo. Si sedeva su un piccolo sgabello alle mie spalle e mi faceva alzare un po’ il culo, in modo da guardarmi la fica da dietro. Così si godeva tutta la mia pisciata. <
L’intimità dirompente di quel momento mi faceva sentire imbarazzata e, proprio per questo, eccitata. La sua delicata perversione mi sottometteva con eleganza, diventavo come una ragazzina ubbidiente, docile e vogliosa.
Dopo la pisciatina, continuavo a cavalcare il cesso, mentre lui, con la cura e la meticolosità di un dottore, preparava la peretta. Quindi mi faceva sollevare di nuovo il culo, divaricava un po’ le chiappe con due dita, mentre con l’altra mano mi infilava tutto il becco della peretta nell’ano e la spremeva lentamente, inondandomi il retto di acqua calda. Cominciavo a mugugnare. <
<
<> gli dicevo con un fil di voce.
<
<> rispondevo con voce gemente.
Le sue parole oscene mi facevano arrapare con una scossa calda che dal cervello annebbiato raggiungeva direttamente la fica, che incominciava a pulsare.
<
Mi prendevo qualche minuto per svuotare definitivamente l’intestino e lavarmi per bene.
Mi aspettava in camera da letto, seduto scompostamente sulla poltrona, con il cazzo in mano. Quando arrivavo, mi guidava fino al bordo del letto, mi faceva distendere e poi, con la voce bassa e ferma, mi ordinava: <
Quando ero all’apice dell’annebbiamento, mi faceva mettere a pecorina e mi infilava tutto il cazzo nella fica. Mi possedeva con veemenza, mentre non smettevo di muggire senza ritegno. <
Mi colava succo lungo le cosce, il suo cazzo scivolava facilmente dentro fuori dentro fuori dentro fuori, mentre con le dita inumidite di saliva mi massaggiavo il clitoride a velocità della luce.
A quel punto, mi infilava un dito in culo ed io mi dimenavo ancora più forte, godendo e mugugnando da vera troia. <> continuavo a gridare. <
Di lì a poco, sentivo le sue dita viziose riempirmi l’ano di una sostanza scivolosa. Non capivo mai da dove prendesse il lubrificante, perché ero troppo presa dalla scopata, visto che lui, intanto, non smetteva di affondarmi la mazza nella fica inzuppata e tumefatta. Dopo aver oliato per bene il mio buchino, estraeva dalla pucchiacca il cazzo durissimo, strappandomi un ultimo gemito da porca, e se lo spalmava tutto di lubrificante, mentre, osservandomi ancora piegata a quattro zampe come una cagna, mi diceva soddisfatto: <
Pochi secondi per riprendere fiato. Lo aspettavo con il culo all’aria, sfinita dai treni di orgasmi che mi avevano attraversata, ma ancora vogliosa di cazzo.
Poi, finalmente, lo sentivo. Lo appoggiava delicatamente sull’ano. Già godevo. Tutti i sensori tattili del mio culo erano arrizzati. Faceva prima una pressione leggera, poi spingeva sempre più forte, facendo avanti e indietro delicatamente, finché il culo non si apriva e, finalmente, ci sprofondava dentro. Le sensazioni della inculata erano sempre impareggiabili. Non mi diceva più paroline sporche, ma mugugnava anche lui, grugniva, ansimava, muggiva da vero toro, emetteva versi gutturali, mascolini, che mi eccitavano da impazzire. Io quasi piangevo dalla goduria. <
Lambie
Sei un maschio, ma la storria e' area ante, bravo.
altroboss
Bel racconto a cui applico una precisazione. Il termine PUCCHIACCA in lingua napoletana significa esattamente FICA e non ha niente a che vedere con i frutti di mare in quanto il termine ha origini onomatopeiche. Sarà capitato a molti, se non a tutti, che durante l'amplesso (soprattutto nella posizione del missionario) la vagina della vostra partner resa umida dalle secrezioni, sotto i colpi del cazzo, abbia prodotto il classico rumore "CHIAK - CHIAK" da cui appunto PUCCHIACCA.